1984 - La seconda legge speciale
A causa di un sistema di vincoli e controlli e per colpa della lentezza delle procedure, negli anni ’70, dopo il varo della prima legge speciale, i problemi di Venezia – come sottolineò nel 1983 il presidente delle Commissione Lavori Pubblici del Senato, Roberto Spano – si erano riacutizzati. Di qui la necessità di una nuova legge che potesse costituire l’ossatura portante dell’intervento dello Stato per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna. Si trovò la convergenza di un ampio arco di forze culturali, scientifiche, sociali e politiche, presero spunto le quattro proposte di legge su cui venne poi elaborata la “legge speciale bis” su Venezia,
la n. 798 del 29 novembre 1984. Primi firmatari dei quattro provvedimenti furono Battaglia (Pri), Rocelli (Dc), Marrucci (Pci) e Forner (Msi). La legge trovò, al contrario della precedente, un’ampia convergenza politica e costituiva uno strumento adatto a colmare le lacune del passato e avviare una fase di intervento più razionale e coordinato incentrato su un Comitato (il cosiddetto Comitatone), presieduto dal Presidente del Consiglio.
La legge 798 riprendeva le linee fondamentali della 171 predisponendo un complesso di interventi finalizzati alla salvaguardia di Venezia, al suo recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed economico. Gli interventi venivano affidati allo Stato, alla Regione e ai Comuni di Venezia e Chioggia. Per la parte rilevante delle opere di competenza dello Stato, venne autorizzato il Ministro dei Lavori Pubblici a procedere mediante una concessionaria, che sarà poi identificata nel Consorzio Venezia Nuova. Il coordinamento fu individuato in quel comitato costituito dal Presidente del Consiglio, che lo presiedeva, dal Ministro dei Lavori Pubblici (che poteva essere delegato a presiederlo), dal Ministro dei Beni Culturali e Ambientali, dal Ministro della Marina Mercantile, dal Ministro dell’Ambiente, dal Ministro della Ricerca Scientifica, dal Presidente della Regione Veneto, dai Sindaci di Venezia e Chioggia e da altri due sindaci dei comuni interessati.