Configurazione della bocca di porto di Chioggia
La barriera è formata da 18 paratoie mobili lungo tutto il varco di 360 metri tra le due sponde della bocca di porto. A nord il margine del litorale di Pellestrina si allarga nell’oasi naturalistica di Ca’ Roman con i suoi ambienti di dune e il vasto arenile; a sud inizia il contesto urbanizzato di Sottomarina. L’ampio canale della bocca di porto, profondo 11 metri, è usato principalmente da pescherecci, imbarcazioni da diporto e navi dirette alle vicine banchine portuali di Val da Rio.
La configurazione finale della bocca di porto prevede una scogliera lato mare (lunga 520 metri e alta 2,5 metri) per smorzare la corrente di marea in ingresso in laguna, l’area impianti sul lato sud e un grande porto rifugio sul lato nord per consentire il passaggio dei natanti quando le paratoie sono in esercizio e chiudono il canale. Il porto rifugio è costituito da due ampi bacini, 8 ettari lato mare e 4 ettari lato laguna, collegati tra loro da una doppia conca di navigazione considerato il traffico intenso di pescherecci, con punte di oltre 100 mezzi all’ora. Le due conche sono lunghe 134 metri e profonde 16 metri.
Il terrapieno sul lato sud, a Sottomarina, costruito a ridosso della sponda preesistente, ospita i principali fabbricati e gli impianti necessari al funzionamento delle paratoie, oltre ad alcune zone destinato a uso pubblico. Le dimensioni in pianta sono di circa 330 metri per 80 metri (per una superficie di oltre 2,5 ettari).
Per ospitare le 18 paratoie previste a Chioggia sono stati realizzati 6 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni di spalla necessari a raccordare la barriera alle sponde del canale di bocca. Ciascun cassone di alloggiamento è lungo 46 metri, largo 60 metri e alto 11,5 metri; è costituito da una struttura cellulare in calcestruzzo suddivisa in una serie di vani e locali su vari livelli. I singoli cassoni sono dimensionati per alloggiare 3 paratoie ciascuno. Le paratoie di questa barriera sono larghe 20 metri, lunghe 27,3 metri per uno spessore di 5 metri.
Organizzazione del cantiere
Come alla bocca di Lido, tutti gli 8 cassoni sono stati realizzati in corrispondenza del porto rifugio di Ca’ Roman. Il
cantiere è stato allestito all’interno del bacino lato mare che, a questo scopo, è stato temporaneamente isolato dal canale di bocca, impermeabilizzato e svuotato dall’acqua, così come per la barriera di Lido nord. In questo modo si è ottenuta un’ampia area di cantiere alla profondità di -12 metri sul livello del mare, mantenuta all’asciutta per l’intera durata delle attività mediante un sofisticato sistema di drenaggio. Terminata la costruzione di tutti i cassoni, completi dei sistemi impiantistici e delle cerniere, il bacino è stato riallagato e aperto per consentire l’uscita in galleggiamento delle strutture. Sono state trainati fino al punto stabilito del canale di bocca e quindi zavorrate e affondate fino a scomparire completamente entro l’apposito scavo realizzato all’interno del fondale.
Per le opere a vista del Mose alla bocca di porto di Chioggia, è stata elaborata e approvata una proposta di inserimento architettonico e paesaggistico, definite dall’Università IUAV di Venezia. Ne sono un esempio la sagoma della spalla sud (con l’evidente richiamo allo scafo di una nave), le grandi dune vegetate sul terrapieno che delimita parte del porto rifugio e il “sentiero ambientale” sul bordo dell’oasi di Ca’ Roman e della grande “lanterna” per l’edificio di controllo sulla spalla sud.