La configurazione della bocca di porto di Malamocco
Questa è la bocca di porto più profonda della laguna con i suoi -14 metri. Qui transitano le navi dirette al porto commerciale e industriale di Marghera. Sulla sponda sud della bocca, sull’isola di Pellestrina, è stata realizzata una conca di navigazione Malamocco per consentire il passaggio delle grandi navi durante l’operatività delle paratoie. La conca è predisposta per accogliere sia le grandi navi che i rimorchiatori di appoggio e consente il transito a imbarcazioni con lunghezza fino a 280 metri, larghezza massima di 39 metri e pescaggio fino a 12 metri, la camera della conca ha dimensioni interne di 380 metri per 50 metri ed è delimitata da pareti longitudinali chiuse alle estremità da porte scorrevoli. All’esterno della bocca è stata completata una la scogliera curvilinea che si sviluppa per 1280 metri e serve sia per smorzare la vivacità delle correnti di marea sia per creare un bacino di acque calme per facilitare la manovra di entrata nella conca di navigazione. Tutti gli interventi sono stati preceduti da un’importante lavoro di consolidamento del fondale della bocca di porto, tramite l’infissione di pali di acciaio, per evitare cedimenti differenziali della barriera. Il canale di Malamocco è largo 380 metri e profondo 14 metri. Il progetto prevede per questa barriera 19 paratoie, ciascuna delle quali è lunga 29,5 metri e larga 20 metri per uno spessore di 4,5 metri. Le paratoie sono incernierate ai 7 cassoni di alloggiamento, le strutture in calcestruzzo installate all’interno del fondale; i cassoni sono larghi 48 metri e lunghi 60 metri, per un’altezza di 12,5 metri. In questo caso sono stati costruiti 5 cassoni da 3 paratoie ciascuno e 2 cassoni più piccoli da 2 paratoie. I due cassoni di spalla ai lati del canale permettono l’accesso alle gallerie all’interno dei cassoni di alloggiamento.
Organizzazione del cantiere
In questo
cantiere sono stati realizzati i cassoni della barriera di Malamocco e quelli della
barriera di Lido San Nicolò, per un totale di 14 cassoni di alloggiamento e 4 di spalla. L’area di cantiere è stata allestita su un vasto terrapieno provvisorio realizzato e attrezzato sulla sponda sud del canale di Malamocco. Si tratta di una grande penisola artificiale, che dall’ultimo tratta di spiaggia di Pellestrina avanza in mare per quasi 450 metri per terminare con il Syncrolift, la speciale piattaforma di varo. Sopra il terrapieno sono stati costruiti i 18 cassoni, destinati a “scomparire” completamente nel fondale dei canali di bocca. Per esigenze costruttive e di installazione, i cassoni sono stati costruiti sopra centinaia di pilastri di cemento, disposti in file parallele perfettamente allineate fra loro, che li tenevano sollevati a oltre 2 metri di altezza. Questo per consentire il sollevamento e lo spostamento di ciascun cassone: è stato infatti predisposto un sistema speciale di rotaie e carrelli oleodinamici di acciaio, messo a punto dalla ditta norvegese TTS Handling Systems: Dato il peso e le dimensioni dei cassoni, che vanno dalle 16.000 alle 22.500 tonnellate, sono stati predisposti 84 grandi carrelli suddivisi su 6 file di rotaie, secondo uno schema preciso che stabilisce l’esatta posizione di ciascuno, in base all’andamento delle principali parti strutturali del cassone. Rotaie e carrelli vengono infilati sotto ciascun cassone, nello spazio fra i pilastri; così, scorrendo sui carrelli spinti da delle motrici, ciascun cassone è stato trasportato fino al centro del syncrolift. Abbassando l’enorme piattaforma in mare, alla velocità di 10 centimetri al minuto, ciascun cassone è stato calato in acqua; una volta in galleggiamento, il cassone viene bloccato al pontone utilizzato per l’installazione, con un sistema di cavi e verricelli, viene zavorrato e stabilizzato per il successivo affondamento nello scavo predisposto nel canale di bocca.
Il cantiere del Mose a Malamocco raccontato dall'impresa che lo ha realizzato