Il cassone di alloggiamento con le tre paratoie (simulazione)
Settembre 2011: i cassoni di alloggiamento in costruzione nel cantiere di Lido nord
Novembre 2013: varo del primo cassone di spalla per la barriera di Lido sud
Marzo 2014: movimentazione su rotaie del cassone di alloggiamento nel cantiere di Malamocco
Marzo 2014: i cassoni durante l'allagamento della tura nel cantiere di Chioggia
Marzo 2010: cantiere di Malamocco, copertura del getto di calcestruzzo in un cassone di alloggiamento
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Novembre 2013: varo e installazione del primo cassone di spalla a Lido sud
I cassoni di alloggiamento e di spalla
Assieme alle paratoie, i cassoni sono l’elemento principale del sistema Mose. I cassoni di alloggiamento o di soglia, assieme a quelli di spalla, sono strutture multicellulari in calcestruzzo che, una volta completati, sono stati adagiati all’interno di una trincea scavata sotto il fondale marino. Le dimensioni dei cassoni di variano a seconda della lunghezza delle paratoie che devono contenere, a loro volta proporzionali alla profondità del canale di bocca: si va dai più piccoli di Lido (60m x 36 m x h 8,7m) fino ai più grandi di Malamocco (60m x 48m x h 11,55m). I cassoni di alloggiamento, allineati tra di loro, costituiscono lo sbarramento della bocca vero e proprio, mentre quelli di spalla permettono l’interfaccia tra i cassoni di alloggiamento e l’aggancio con la terraferma, con al proprio interno le discese per l’impiantistica e le maestranze. Le strutture più imponenti delle barriere sono quelle di spalla. Si tratta di strutture alte fino a 28 metri a Malamocco (quanto un edificio di otto piani) e che hanno una superficie di 60 m per 24 m (come tre campi da pallacanestro).
In totale per le tre bocche di porto sono stati realizzati 35 cassoni:
Barriera di Lido nord (realizzati a Treporti in tura nel bacino lato mare del porto rifugio)
7 cassoni di alloggiamento: larghezza 60,0 m - lunghezza 36,0 m - altezza 8,7 m - peso 13.000 tn
2 cassoni di spalla: larghezza 23,8 m - lunghezza 49,0 m - altezza 16,7 m - peso 9.000 tn
Barriera di Lido sud (realizzati in rilevato nel cantiere di Malamocco)
7 cassoni di alloggiamento: larghezza 60,0 m - lunghezza 45,5 m - altezza 11,0 m - peso 19.500 tn
2 cassoni di spalla: larghezza 24,0 m - lunghezza 60,0 m - altezza 25,0 m - peso 15.000 tn
Barriera di Malamocco (realizzati in rilevato nel cantiere di Malamocco)
7 cassoni di alloggiamento: larghezza 60,0 m - lunghezza 48,3 m - altezza 11,5 m - peso 22.500 tn
2 cassoni di spalla: larghezza 24,0 m - lunghezza 63,0 m - altezza 28,0 m - peso 17.400 tn
Barriera di Chioggia (realizzati a Chioggia in tura nel bacino lato mare del porto rifugio)
6 cassoni di alloggiamento: larghezza 60,0 m - lunghezza 46,0 m - altezza 11,5 m - peso 20.400 tn
2 cassoni di spalla: larghezza 24,0 m - lunghezza 60,8 m - altezza 24,5 m - peso 13.000 tn
Dal punto di vista costruttivo, i cassoni di alloggiamento sono suddivisi in vani e locali interni organizzati su più livelli e presentano la parte centrale sagomata secondo la forma delle paratoie, come il “negativo” di un gigantesco calco. Su ognuno di essi devono essere agganciate le paratoie, a gruppi di tre (ma ci sono anche degli alloggiamenti più piccoli per due sole paratoie). I cassoni, realizzati in calcestruzzo armato, devono essere così resistenti da fornire la solida base della barriera, a fronte di un’onda di marea che è la più grande del Mediterraneo; quanto dotati di sofisticate reti impiantistiche con tutti i componenti per il movimento delle paratoie. Il cuore tecnologico degli alloggiamenti è custodito all’interno delle lunghe gallerie che attraversano i cassoni da parte a parte per formare un unico tunnel collegato alle “spalle” delle paratoie. Nelle gallerie, infatti, sono predisposti i sistemi elettromeccanici, i sistemi di comunicazione e quelli di controllo per far funzionare le barriere. Dagli impianti elettrici ai condotti per l’aria compressa; dalle linee per la trasmissione dati agli strumenti di misura; dai dispositivi di sicurezza ai sistemi antincendio: tutto ciò che serve per sollevare e abbassare le paratoie e per mantenerle nella corretta posizione quando sono in funzione è al sicuro nel fondo delle bocche di porto, ben protetto da spesse e solidissime pareti di cemento.
La struttura dei cassoni
All’interno di ogni cassone si trovano due elementi fissi: le celle stagne e la doppia dorsale di gallerie, poste lungo l’asse longitudinale. Le celle interne hanno dimensioni variabili da 4x5 metri in pianta con altezze prossime fra i 3 e i 5 metri a seconda della loro ubicazione. Le celle destinate a essere zavorrate con acqua o con calcestruzzo sono stagne e per necessità, durante le fasi di ripresa dei getti, sono stati inseriti gli elementi water stop. Le armature contenute all’interno delle pareti «bagnate» sono state realizzate con acciaio inossidabile. L’allagamento delle celle, o il loro riempimento con calcestruzzo, è stato necessario quando i cassoni sono stati varati in mare, per poter controbilanciare le spinte del moto ondoso e andare a migliorare il baricentro del cassone stesso, fortemente spostato lungo il lato dove sono installate le femmine delle cerniere, evitando dunque qualsiasi tipo di ribaltamento. Le gallerie centrali di distribuzione sono state studiate doppie e parallele, perché ogni tipologia di impianto, meccanico, elettrico e idraulico è stato realizzato in maniera ridondante in modo da poter sempre funzionare anche in caso di guasto. La chiusura delle celle cieche è stata realizzata attraverso l’utilizzo di lastre predalles che, vista la dimensione e la natura dell’opera, non potevano essere eseguite con la normale produzione da stabilimento, ma di volta in volta sono state realizzate all’interno del cantiere e certificate in loco. Con lievi differenze all’interno di ogni cantiere, ogni cassone è stato approntato dai 9 ai 12 mesi, con un minimo di 15 sino a un massimo di 23 fasi di getto. La percentuale di armatura, sia normale che inox, presente all’interno di ogni singolo cassone è molto elevata, con punte di circa 500 kg a metro cubo in alcune sezioni. Per il getto all’interno dell’armatura sono stati utilizzati calcestruzzi Scc dal mix design appositamente studiato. Per i getti dei setti in corrispondenza di locali tecnici e gallerie (presenza di ossigeno), l’armatura è di acciaio inox 316 L. Ogni cassone è stato dotato di quattro pistoni posizionati lungo la piastra di fondazione, che hanno garantito l’orizzontalità sul fondale marino. I fondali delle bocche di porto sono stati trattati con un materassino zavorrato che si estende per circa 200 metri a monte e a valle della struttura, posato con un pontone con una struttura metallica appositamente realizzata.
Varo e affondamento dei cassoni
Poiché essi arrivano già appesantiti con la necessaria quantità di zavorra, per calarli sul fondo è stato sufficiente procedere al rilascio controllato dei cavi che li tenevano a galla e li vincolavano al mezzo di installazione, accompagnandone progressivamente la discesa. Tutto ciò, però, è avvenuto in assenza di vento e di onde e nel giorno di minima escursione di marea (fase lunare di “quadratura”), ovvero con una ridottissima velocità della corrente. In particolare, le fasi più critiche sono state svolte nel momento di inversione della marea, quando la corrente era quasi nulla. Procedendo a 40 cm al minuto, ciascun cassone ha raggiunto la sua sede sott’acqua dopo una discesa di circa un’ora. A quel punto sono state effettuate le regolazioni finali.
Sul fondo del cassone è stata fissata una serie di lunghi “sacchi” di pvc che, nel momento del corretto allineamento della struttura, sono stati rapidamente riempiti di miscela cementizia in modo da creare un piano di appoggio definitivo, spesso circa 50 cm, regolare e stabile. A questo punto i cassoni sono stati tutti correttamente posizionati, connessi tra loro e raccordati alle spalle; le gallerie sono ora completamente percorribili e si sta procedendo alla continuità funzionale agli impianti per programmare l’installazione delle relative paratoie.
Sul fondo del cassone è stata fissata una serie di lunghi “sacchi” di pvc che, nel momento del corretto allineamento della struttura, sono stati rapidamente riempiti di miscela cementizia in modo da creare un piano di appoggio definitivo, spesso circa 50 cm, regolare e stabile. A questo punto i cassoni sono stati tutti correttamente posizionati, connessi tra loro e raccordati alle spalle; le gallerie sono ora completamente percorribili e si sta procedendo alla continuità funzionale agli impianti per programmare l’installazione delle relative paratoie.
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