Contestualmente all’apertura dei cantieri delle opere di regolazione delle maree alle bocche di porto, il Magistrato alle Acque, attraverso il suo concessionario Consorzio Venezia Nuova, ha attuato sin dal 2004 un programma di monitoraggio degli effetti diretti e indiretti dei cantieri sulle matrici ambientali e sull’economia dei settori potenzialmente impattati dall’esecuzione delle opere. La scelta degli ambiti e dei parametri da controllare si è basata sullo Studio di Impatto Ambientale (SIA), ed è stata aggiornata alla luce delle normative nazionali e internazionali intervenute dopo la stesura del SIA e alla luce dei risultati mano a mano conseguiti dai monitoraggi.
Il monitoraggio si è svolto nel corso di 13 annualità (2004-2018) attraverso altrettante fasi dello Studio B.6.72: “Attività di rilevamento per il monitoraggio degli effetti prodotti dalla costruzione delle opere alle bocche di porto lagunari” che il Magistrato alle Acque ha attivato per il tramite del proprio Concessionario il quale ha a sua volta affidato l’esecuzione delle attività al CO.RI.LA. (COnsorzio per il coordinamento delle RIcerche inerenti al sistema LAgunare di Venezia)
Il piano di monitoraggio sugli effetti dei cantieri per le opere mobili ha interessato numerose componenti biotiche, abiotiche e socioeconomiche. Il piano di monitoraggio adottato si conforma pienamente a quanto indicato nelle “Linee guida per il progetto di monitoraggio ambientale”, proposte nel 2003 dalla Commissione Speciale di Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, in particolare per quanto riguarda: l’integrazione dei dati ottenuti dal monitoraggio dei fattori abiotici (ad es. emissione di polveri, generazione di rumori, produzione di materiale in sospensione, ecc.) e biotici, la frequenza temporale di monitoraggio adottata e la struttura organizzativa e informativa utilizzata.
Le frequenze e le tipologie di indagine sono state sempre ottimizzate in funzione delle attività previste nei cantieri alle bocche; i parametri da monitorare sono stati suddivisi in diretti e indiretti.
Per parametri “diretti” si intendono quei parametri per i quali esiste una relazione sufficientemente chiara di causa-effetto tra disturbo generato dalle attività di cantiere e impatto prodotto e che possono evidenziare rapidamente una situazione di stress. Tali parametri sono:
- Torbidità: rilievi in continuo su 4 stazioni fisse (2 a Malamocco e 2 a Chioggia) e monitoraggio della produzione della torbidità nelle aree prossime ai cantieri, del trasporto solido e dell’idrodinamica in sezioni caratteristiche delle bocche di porto.
- Livelli di falda: valutazione della variazione a seguito delle operazioni di pompaggio previste dai cantieri per 6 mesi a Cà Roman (bocca di Chioggia) per la valutazione del ripristino delle condizioni iniziali a seguito dell’interruzione del dewatering avvenuto il 10/03/2014.
- Rumore: monitoraggio in concomitanza delle lavorazioni particolarmente rumorose che ha permesso di segnalare la presenza di situazioni critiche nelle aree naturalisticamente di pregio e nelle aree residenziali.
- Aria: monitoraggio degli agenti chimici presenti nell’area e nelle polveri sospese dalle attività di cantiere: polveri (PM10), metalli nel PM10, IPA; inoltre è stata prevista un’attività di simulazione modellistica della dispersione in atmosfera di gas e polveri dalle attività di cantiere.
Per parametri “indiretti” si intendono quei parametri che, seppur di notevole interesse ambientale, non si prestano a dirette relazioni causa-effetto perché possono manifestare situazioni di stress in tempi successivi alla realizzazione delle attività di cantiere o per cause anche diverse dalle attività di cantiere. Tali parametri sono:
- Ecosistemi di pregio
Praterie a fanerogame: tutti gli anni è stata effettuata la mappatura delle praterie presenti alle tre bocche, rilievi delle condizioni generali delle praterie, verifica dell’effetto margine, modellazione matematica idro-morfodinamica delle praterie.
- Avifauna: tutti gli anni sono stati effettuati rilievi su transetti e punti di ascolto alle tre bocche di porto, monitoraggio di limicoli e sterne in laguna, approfondimenti su specie target.
- Vegetazione terrestre: tutti gli anni è stato effettuato il monitoraggio floro vegetazionale; dal 7° anno si è introdotto il monitoraggio della falda superficiale nelle aree a vegetazione spontanea, mentre è terminata l’analisi degli aspetti fitosociologici e floristici presso San Felice.
- Tegnue: per i primi 4 anni.
- Invertebrati terrestri - coleotteri: a partire dal 2° anno è stata effettuata l’analisi della struttura delle comunità entomologiche presenti.
- Pozze di sifonamento: a partire dal 2° anno sono state effettuate campagne di monitoraggio degli invertebrati delle pozze di sifonamento presenti alla bocca di Malamocco.
- Macrozoobenthos: a partire dal 5° anno è stato effettuato il rilievo e la valutazione delle comunità presenti in stazioni alle tre bocche di porto.
- Ittiofauna: a partire dal 9° anno presso la bocca di Lido.
- Economia della pesca
Monitoraggio economico dei mercati ittici: per i primi 5 anni.
Monitoraggio socio-economico del settore mediante interviste agli operatori: fino al 9° anno.
- Monitoraggio banchi di Chamelea gallina (vongola di mare), tutti gli anni.
- Economia del turismo
- Effetti sul turismo: per i primi 4 anni.
Ogni anno sono stati condotti i monitoraggi delle singole matrici per verificarne l’andamento durante l’esecuzione delle lavorazioni nei cantieri. Qualora dai monitoraggi in corso fossero emerse delle criticità relativamente ai parametri misurati si è sempre provveduto ad attivare apposite “procedure di anomalia” per verificarne la causa e prescrivere, se necessario, delle misure di mitigazione degli effetti.
Su indicazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare è stata definita una procedura di feedback per la gestione delle anomalie, qualora si si fossero verificate situazioni di criticità a causa del superamento dei livelli di soglia definiti per ciascun parametro. La procedura si può cosi sintetizzare:
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CORILA comunicava al Provveditorato (ex Magistrato alle Acque) e al Consorzio Venezia Nuova l’accertata situazione di criticità attraverso l’invio del “Rapporto di Anomalia”, eventualmente accompagnato da suggerimenti per la realizzazione di accorgimenti e/o sistemi di mitigazione tesi a eliminare o diminuire il ripetersi di altre similari anomalie;
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il Direttore Lavori del monitoraggio, dopo aver acquisito dalla Direzione lavori dei cantieri il riscontro in merito al superamento del livello di soglia segnalato e agli eventuali provvedimenti di mitigazione attuati, lo ha trasmesso al CORILA;
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CORILA verificava l’efficacia delle misure di mitigazione attuate e produceva un “Rapporto di chiusura anomalia” se i problemi erano stati risolti.