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Alcuni esempi
Il cordone litoraneo
Lo spartiacque tra l’Adriatico e la laguna è definito dai litorali di Jesolo, Cavallino, Lido, Pellestrina, Sottomarina e Isola Verde e si estende per circa 60 km. La laguna comunica con il mare attraverso tre bocche di porto: Lido, Malamocco e Chioggia. Primo baluardo della laguna e dei centri abitati dal mare, nel tempo il litorale ha perso la sua funzione difensiva: l’azione di onde e correnti, oltre a una serie di altri fattori quale il generale abbassamento del suolo, hanno progressivamente eroso le spiagge, riducendone l'ampiezza o addirittura cancellandole. Gli abitati più vicini al mare si sono trovati sempre più in condizioni di rischio. Anche i moli foranei che delimitano le tre bocche di porto, costruite tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo per permettere la navigazione alle moderne imbarcazioni, hanno nel tempo mostrato gravi segni di cedimento.
Contrastare l'erosione dei litorali
Un vasto programma di interventi è consistito nella ricostruzione delle spiagge e delle dune costiere e nel consolidamento dei moli foranei che delimitano le bocche di porto.
Le opere di difesa del litorale veneziano interessano circa 60 km di costa e hanno l'obiettivo di contrastare l'erosione e di difendere dalle mareggiate la laguna e gli abitati prossimi al mare, ottenendo tra l'altro anche il miglioramento del paesaggio e dell'ambiente della fascia costiera. Si tratta dei più importanti interventi di ricostruzione di spiagge protette mai realizzati in Italia su una costa in erosione, in linea con le soluzioni più avanzate della moderna ingegneria costiera, che attribuisce grande importanza al ruolo degli arenili per la loro capacità di dissipazione dell'energia delle onde. Questo sistema di interventi, lato mare, si integra con il programma di opere in corso per difendere, lato laguna, gli abitati del litorale dalle alte maree. Gli interventi realizzati sui sei moli foranei alle bocche di porto tra il 1994 e il 1997 ne hanno permesso il consolidamento, contrastando in modo definitivo un lungo processo di degrado. I passati interventi di manutenzione ordinaria avevano infatti fronteggiato i dissesti più immediati, senza però eliminarne le cause.
La spiaggia e le nuove dune di Cavallino
La nuova spiaggia di Pellestrina con le celle sommerse
Gli interventi realizzati al Lido
Gli interventi realizzati
Le opere di difesa dei litorali comprendono, a seconda delle condizioni locali, la creazione di nuove spiagge o l'ampliamento di quelle esistenti, la costruzione o il rinforzo degli argini paraonde, il restauro delle antiche difese (i "murazzi") e il ripristino, ove possibile, del cordone di dune. Quest'ultimo intervento, oltre che in funzione della difesa dalle mareggiate, viene realizzato anche allo scopo di ripristinare elementi un tempo propri dell'ambiente e del paesaggio costiero e habitat privilegiati per specie animali e vegetali caratteristiche. A oggi si è intervenuti per uno tratto complessivo di costa di quasi 60 km, con l’impiego di circa 9,2 milioni di metri cubi di sabbia. Sono stati inoltre ricostruiti 8 km di dune. A completamento dei lavori, il ripascimento protetto del litorale veneziano è risultato molto efficace in quanto le perdite di sabbia sono state inferiori alla previsione progettuale del 10% e la nuova fascia di spiaggia si è mantenuta garantendo la protezione dalle mareggiate dei territori retrostanti. Tra l’altro l’esperienza veneta è oggetto di studi e viene replicata in altre regioni d’Italia (Lazio, Emilia-Romagna, Abruzzo, Marche, Campania e Toscana).
Cavallino
L'intervento di ripascimento del litorale di Cavallino ha comportato l’ampliamento di 11 chilometri di spiaggia, con l'apporto di oltre 2 milioni di metri cubi di sabbia, prelevata in mare a circa 20 km dalla costa veneziana. La nuova spiaggia è stata protetta con 31 scogliere in roccia trasversali alla costa (5 nuovi pennelli e 26 ottenuti dalla ristrutturazione dei 65 piccoli preesistenti), messi in opera con cadenza, dimensioni e orientamento progettati per contrastare in modo più efficace i fenomeni erosivi. Il ripascimento è stato eseguito in progressione da sud verso nord e ha previsto prima la costruzione, ogni 300 m, di tutti i pennelli in massi e pietrame, quindi il versamento della sabbia tra uno e l'altro. Il sistema di difesa è stato completato con la ristrutturazione e il rialzo dell’argine paraonde preesistente per uno sviluppo di quasi 3 km. Sono stati inoltre realizzati 5 chilometri di nuove dune (trapianti di vegetazione: messe a dimora circa 800.000 nuove piante ammofile). Prima esperienza di questo genere in Italia per l’originalità del lavoro di riqualificazione ambientale e per l’ampiezza dell’area costiera su cui si è intervenuti.
Pellestrina
Il caso di Pellestrina costituisce l’esempio più eloquente degli effetti dell’azione delle forze erosive: la spiaggia era del tutto scomparsa e la larghezza dell’isola era ridotta, in alcuni tratti, a poche decine di metri. Un litorale, quindi, esposto a rischi assai elevati, soggetto a sormonti d’acqua e a danneggiamenti delle scogliere. Per contrastare tali fenomeni è stato realizzato un complesso di interventi di rinforzo che comprendono: la creazione di una nuova spiaggia di oltre 9 chilometri mediante l’utilizzo di oltre 4 milioni di metri cubi di sabbia. Per assicurarne la stabilità, la nuova spiaggia è protetta da 18 pennelli laterali di contenimento, collegati l'uno all'altro da una scogliera continua sommersa parallela alla costa. La scogliera dista 300 metri dalla riva e corre per tutti i 9 km di lunghezza del litorale. Il sistema di interventi messo a punto per Pellestrina ha compreso anche il rinforzo delle difese a mare esistenti: la scogliera addossata ai murazzi e i murazzi stessi ove, per un tratto di 5 chilometri sono stati collocati nuovi blocchi di roccia, sistemati i massi deteriorati e sostituiti quelli rimossi dalla violenza del mare. Questo sistema di interventi, lato mare, si integra con le opere, lato laguna, di ristrutturazione e rialzo delle
rive realizzate per difendere gli abitati dagli allagamenti.
Altri interventi
Jesolo: ampliamento di 10 chilometri di spiaggia. 600.000 mc di nuova sabbia. Prolungamento di pontili esistenti e creazione di 16 nuovi. Complementare all’ampiamento sono state costruite circa 2,5 chilometri di dune a ridosso della foce del Piave.
Isola Verde: ripascimento protetto di 2 chilometri, ovvero per 450.000 mc di sabbia e 7 pennelli di roccia.
Sottomarina: muro paraonde alto oltre 3 metri sul livello del mare per 120.000 mc di sabbia con molo foraneo sulla sponda sinistra della foce del Brenta.
Lido: realizzazione di circa 5 chilometri di barriera sommersa a meno 1 metro sotto il livello del mare a 300 metri dalla costa per dissipare l’energia delle onde.
Per la difesa di Venezia e della laguna dalle acque alte
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia
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