Il Mose si dimostrerà nei fatti
Pubblichiamo la precisazione a seguito dell’articolo de La Nuova Venezia del 10 ottobre 2014 nel quale si riportavano alcune considerazioni riguardo il funzionamento del Mose da parte del professore Luigi D’Alpaos.
“Durante una acqua alta non si è mai verificato un vento tale da produrre un sovralzo di 40 cm contemporaneamente a Burano e a Chioggia. Perché si sviluppi un sovralzo occorrono 8-10 ore di vento con direzione costante su tutta la laguna che se è di bora non può essere di scirocco. In ogni caso non ci sono problemi né per Chioggia né per Burano in quanto la gestione della chiusura delle quattro barriere del Mose è molto flessibile potendo decidere il livello a cui iniziare la manovra: nella gran parte dei casi la manovra inizia al livello di 100 cm, mentre nel caso di forte vento superiore a 50 km/h la chiusura è anticipata a 80 cm o 65 cm e dunque con una riserva di sicurezza di almeno 50 cm a Chioggia, che proprio per questo motivo è stata già protetta dal Baby Mose sino a 130 cm, 20 cm oltre i 110 cm di Venezia. Un sovralzo da vento di 40 cm a Chioggia è un evento raro in quanto dovrebbe verificarsi un vento di bora che per 8-10 ore rimane sempre superiore a 70 km/h e per giunta su tutta la laguna e in fase con la chiusura stessa. Con il completamento del Mose e l’avviamento della gestione prevista per i primi mesi del 2017 le attuali previsioni con modelli matematici potranno essere verificate affinando, se necessario, le procedure di gestione. Sinora le regole di gestione stabilite in fase di progetto si sono dimostrate del tutto efficaci: infatti da aprile 2011 in Arsenale è operativa la sala di controllo del Mose e tutti i giorni si simula la gestione delle paratoie. Nelle tre stagioni invernali trascorse (2011, 2012, 2013) vi sono state ben 20 acque alte superiori a 110 cm con un massimo di 149 cm a Venezia l’11 novembre 2012 e di 164 cm a Chioggia il primo novembre 2012, per tutti questi eventi il livello di marea controllato dal Mose non avrebbe superato la quota di 105 cm a Venezia e di 120 cm a Chioggia. Per quanto riguarda la scelta della configurazione delle opere fisse alle bocche di porto che secondo il professor D’Alpaos avrebbe dovuto essere diversa per invertire il processo di erosione della laguna, la questione è stata dibattuta sin dal 1981. In tutte le sedi in cui la questione si è riproposta, opere fisse così impattanti sono state escluse in quanto a fronte di limitate riduzioni della perdita in mare di sedimento, che va a interrare maggiormente i canali lagunari, non si riduceva affatto l’erosione dei fondali e delle barene, che è dovuta al moto ondoso generato dal vento e dal traffico acqueo, e soprattutto perché con la ridotta circolazione si mettevano in crisi di anossia i fondali lagunari. Giova ricordare che per aderire alla richiesta degli esperti del Comune di Venezia le configurazioni attuali hanno ripristinato le condizioni di flusso che si avevano nel 1870 prima della costruzione dei moli foranei, con una limitata riduzione del flusso mareale di qualche punto percentuale e una attenuazione delle acque alte di alcuni centimetri, come risulta dai monitoraggi condotti prima e dopo la realizzazione delle opere fisse alle bocche di porto. Per quanto riguarda gli interventi di ricostruzione morfologica di velme e barene, ritenute dal professor D’Alpaos “un giardino fiorito con recinto” abbiamo utilizzato tecniche di ingegneria ambientale, che per qualità e quantità a livello mondiale sono ritenute fondamentali per attivare processi di adattamento del sistema naturale alla crescita del livello del mare. Dunque è del tutto errato e fuorviante che il professore parli di conservazione del solo aspetto estetico del “giardino fiorito”. Questo per dovere di risposta immediata, ma è evidente che i temi sono sul tavolo da decenni e che non è mai tempo sprecato continuare a dibatterli con scienza, coscienza e onestà intellettuale. Per chi abita a Chioggia o a Burano l’invito alla serenità e alla fiducia nella scienza e nella tecnologia. In tutti gli ambiti umani ci sono esperti che, a volte, hanno idee diametralmente opposte e da parte nostra non verrà mai meno la disponibilità al confronto. Il funzionamento del Mose dimostrerà la propria efficacia nei fatti.”
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Venezia, 10 ottobre 2014
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