La riva prima dei restauri: 1. pavimentazione dissestata - 2. elementi in calcestruzzo - 3. elementi in laterizio dissestati - 4. elementi lapidei dissestati
La riva dopo gli interventi: 1. pavimentazione restaurata - 2. nuova condotta di smaltimento delle acque piovane - 3. nuova muratura - 4. elementi in laterizio restaurati - 5. elementi lapidei restaurati - 6. nuovo cordolo di protezione - 7. palancola antierosione
La difesa dell'area di Piazza San Marco
Le strutture della piazza sono gravemente danneggiate dall'acqua alta, dall'usura, dai cedimenti degli antichi cunicoli per il deflusso delle acque piovane. Obiettivo degli interventi è proteggere l'area dagli allagamenti più frequenti, restaurare la pavimentazione, risanare il sottosuolo.
Il progetto
I criteri generali adottati nell’individuazione della strategia operativa sono stati quelli di non modificare i rapporti architettonici tra gli elementi della Piazza, di non compromettere l’equilibrio statico degli edifici né quello idrogeologico del sottosuolo. La soluzione di difesa adottata è stata messa a punto sulla base di approfonditi studi e rilievi sulle condizioni della Piazza e del suo sottosuolo ed è proceduta con il costante confronto con la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali e con quella Archeologica.
Il progetto prevede la difesa della piazza dalle acque alte più frequenti assicurandone l'attraversamento almeno fino a + 110 cm, mediante soluzioni operative in grado di rispondere a ciascuna delle tre modalità di allagamento: per contrastare l'allagamento per sormonto, si procede con il rialzo e il restauro del molo e della pavimentazione retrostante; per contrastare l'allagamento per risalita e filtrazione, da un lato, si interviene con il restauro e la successiva chiusura degli antichi cunicoli sottostanti la piazza e con la predisposizione di una nuova rete per lo smaltimento delle acque piovane. Dall'altro, poiché i dissesti dei cunicoli hanno causato anche diffusi cedimenti nella pavimentazione, questa verrà restaurata senza però modificarne l'attuale quota. Inoltre, viene posata a -40 cm rispetto al livello della pavimentazione, una membrana in bentonite (speciale argilla), soluzione che consente di non alterare l’equilibrio idrogeologico del suolo.
Modalità d'intervento
La prima fase ha riguardato il molo sul bacino per una lunghezza di circa 150 m (dal ponte della Zecca al ponte della Paglia). I lavori hanno compreso il rialzo della riva e della pavimentazione retrostante; il restauro, consolidamento e risanamento della riva anche a protezione dal moto ondoso; l'intercettazione degli scarichi per la predisposizione della nuova rete. Criteri e modalità d'intervento sono stati concordati con il Comune di Venezia e con la Soprintendenza per i Beni architettonici e il Paesaggio. In considerazione dell'importanza del contesto, il cantiere è stato organizzato in tratte successive, con la predisposizione di spazi di approdo provvisori e accessi protetti alle imbarcazioni. Data la particolarità del contesto in cui si è intervenuti, nella fase di progettazione degli interventi è stato necessario elaborare un quadro conoscitivo completo dell'area e attenersi a una serie di vincoli e criteri specifici: la necessità di non modificare la quota della pavimentazione per non alterare l'equilibrio architettonico della piazza; di non compromettere l'assetto statico degli edifici, lasciando inalterati i rapporti che si sono determinati tra terreni di fondazione, presenza di acqua nel sottosuolo e sollecitazioni prodotte dal peso stesso degli edifici; riutilizzare modalità esecutive proprie del restauro conservativo e di non interferire nella fase di cantiere con il normale circuito socio-economico dell'area.